Il panorama delle discipline sportive consta anche di attività dove è previsto l’utilizzo di un’arma, si pensi ad esempio alla caccia a livello amatoriale o al tiro a segno.
Gli appassionati di questi sport potrebbero essere motivati a possedere una propria arma per motivi pratici o funzionali piuttosto che dover utilizzare quelle messe a disposizione dai centri sportivi autorizzati.
La legge italiana prevede delle norme molto restrittive in materia di acquisto e detenzione d’armi. Tali disposizioni sono contenute nel Testo Unico di Pubblica sicurezza il quale avverte che coloro che volessero avviare il procedimento per detenerne un’arma dovranno obbligatoriamente richiedere specifica autorizzazione amministrativa alle autorità competenti.
Il porto d’armi può essere concesso non solo per uso sportivo ma anche per difesa personale o per uso venatorio. Per tale motivo la legge ha fissato iter burocratico e requisiti per il rilascio della relativa licenza a seconda della casistica in essere.
Rilascio della licenza di porto d’armi: requisiti
Tutti coloro che volessero avviare le pratiche per ottenere l’autorizzazione a detenere un’arma dovranno dimostrare di possedere determinati requisiti fissati dalla legge italiana. Innanzitutto è necessario essere maggiorenni e godere di una condizione psico-fisica nella norma. Quanto a quest’ultimo punto, l’idoneità a detenere un’arma dal punto di vista medico dovrà essere attestata mediante accertamenti volti a misurare la capacità visiva e uditiva del soggetto, un’adeguata abilità funzionale a livello di arti superiori e colonna vertebrale, godimento di un quadro neurologico tale da non intaccare lo stato di attenzione e di vigilanza al momento di maneggiare l’arma, assenza di disturbi psichici o della personalità.
Oltre ai requisiti appena menzionati, il soggetto che richiede un porto d’armi e prescindendo da quale sia la motivazione, dovrà dimostrare mediante la presentazione di un certificato penale di non aver riportato condanne per cui sia stato dichiarato delinquente abituale, di professione o per tendenza per reati contro le autorità dello Stato o contro l’ordine pubblico.
A chi rivolgersi e documentazione necessaria
Per il rilascio del porto d’armi di uso sportivo occorrerà presentare formale richiesta alla questura o alla caserma dei carabinieri di competenza territoriale rispetto al luogo di residenza. Ha una durata di sei anni oltre i quali sarà necessario poi espletare le pratiche del rinnovo. Tale titolo consente di detenere e trasportare l’arma esclusivamente per l’esercizio di attività di tiro a volo e di tiro a segno nelle opportune sedi che possiedono regolare autorizzazione.
Alla domanda di richiesta di licenza di porto d’armi servirà poi allegare: numero 2 marche da bollo del valore di € 16,00; certificato medico d’idoneità rilasciato dal proprio medico di base; certificato che attesti l’idoneità psico-fisica a detenere un’arma emesso dalla propria ASL di appartenenza; numero 2 fotografie formato tessera di data recente; il modulo di richiesta debitamente compilato in ogni sua parte, datato e firmato; certificato di stato di famiglia rilasciato dal comune di pertinenza o in alternativa un’ autocertificazione ed infine evidenza di pagamento del versamento dovuto per la gestione della pratica d’importo pari a € 1,27.
Per ottenere l’idoneità psico-fisica dall’Asl sarà necessario sottoporsi ad una visita del costo mediamente di 40€ e identica nella forma a quella per il rilascio della patente di guida. Il certificato del medico di base invece prevede normalmente un costo di circa 30€.
Ultimo ma fondamentale passaggio per completare la pratica della richiesta del porto d’armi per fini sportivi è ottenere e quindi presentare attestazione di idoneità al maneggio delle armi. In questo caso si aprono due scenari. Se il soggetto richiedente ha prestato servizio nelle forze armate sarà sufficiente allegare alla domanda un certificato che attesti che l’ultimo giorno di servizio non risale temporalmente a più di 10 anni fa. In alternativa al certificato di servizio si potrà produrre eventualmente un’autocertificazione.
Diverso è invece il caso di chi non ha alle spalle nessuna esperienza con le armi, il soggetto richiedente dovrà infatti rivolgersi a un istituto di tiro a segno nazionale e svolgere un corso della durata di una giornata. Tale corso prevede un modulo teorico sull’utilizzo delle armi e un test pratico con un’arma di calibro 22 LR. Suddetto training è obbligatorio e prevede il pagamento di una quota pari a 150€.
La documentazione verrà poi attentamente analizzata dall’ente prescelto (questura o carabinieri) e l’esito verrà comunicato entro 90 giorni dalla presentazione della richiesta. In caso di esito positivo il richiedente dovrà recarsi presso gli uffici pertinenti per apporre la propria firma sul libretto di porto d’armi che sarà a quel punto consegnato. Ottenuto il libretto l’intestatario s’intende autorizzato, secondo quanto stabilito dalle disposizioni di legge vigenti, ad acquistare armi, munizioni e polvere da sparo.
Alla scadenza dei sei anni di validità del libretto l’intestatario dovrà obbligatoriamente presentare domanda di rinnovo. La pratica di rinnovo segue lo stesso iter sopra descritto ad eccezione dell’idoneità all’uso delle armi che rimane valida.